c. s. Augusto Meneses Miniaty
09/04_09/05/2011
Augusto Meneses Miniaty, madrileno, classe 1931, giornalista, fotografo e artista, ma soprattutto viaggiatore avventuriero.
Il viaggio che stiamo vivendo grazie ai suoi scatti porta a Guilin in Cina, alla grotta dei Flauti di canna e ai suoi labirinti. Catturato dalla magia di quel luogo, l’artista ha deciso di ritrarre quelle grotte e quegli spazi da una prospettiva molto personale, rispondendo più alle sue sensazioni e ad una condizione dell’anima che agli effetti di luce che la pietra rivelava. Ventisette di queste opere fotografiche sono esposte per la prima volta in Italia nello spazio-arte milanese Amy-d di Anna d’Ambrosio, in occasione di MiArt – Fiera Internazionale d’Arte Moderna e Contemporanea e Salone Internazionale del Mobile.
Gli scatti di Augusto, molto evocativi e cromatici, entrano nel nostro immaginario. La sensazione che traspare è di subitanea illuminazione, come di un flash, transitoria ed onirica allo stesso tempo. La luce dà vita a forme primordiali che cambiano, si stilizzano e si trasformano creando paesaggi, linguaggi e messaggi che parlano più allo spirito che alla vista. Il risultato è uno straordinario ritratto dell’anima della terra, vista nella sua profondità.
Un materiale grafico diverso, soggettivo, estremamente personale. Quadri astratti di straordinaria bellezza che evocano un’introspezione al centro della terra fisica e psichica, tesa a potenziare al massimo un’idea spirituale che l’autore porta dentro di sé e che desidera condividere, come la visione di un profeta.
Gli scatti risalgono all’ultimo viaggio che Augusto ha fatto in Cina nel settembre del 2010. Lavorando come fotoreporter per testate come TIME, Life, Paris Match, Gente, The Observer, Augusto Meneses si era guadagnato fin da giovanissimo la fama di possedere uno straordinario e infallibile “occhio”. L’occhio assoluto di Augusto Meneses si impone nelle sue fotografie; riconoscere ciò che circonda l’occhio, sempre mobile, del viaggiatore. Quegli spicchi di realtà che sono altrettante visioni. Il suo appetito visivo, come la sua ricerca, è primordiale e bulimico.
L’artista crede nell’alternativa nomade e, da eterno nomade, è attratto dal viaggio e dal rischio. Emerge la personalità di un vero dandy, che ha vissuto con maggiore intensità di altri il lato estetico della vita. Un esteta atemporale che vede nella logica della vita e nel suo peregrinare la propria ragione d’essere.
E, da icona del nomadismo, ha fatto del viaggio e della strada la “sua” casa, perché la vita stessa è un viaggio da fare a piedi. Bisogna avere una sorta di cerchio magico a cui si appartiene.
Più che un viaggiatore, Augusto Meneses è un pellegrino. Il legame che lo unisce all’immagine è emozione e alchimia della scoperta. «Ma i veri viaggiatori partono per partire e basta: cuori lievi, simili a palloncini che solo il caso muove eternamente. Dicono sempre “Andiamo” e non sanno perché. I loro desideri hanno la forma delle nuvole». Charles Baudelaire. Rendez-vous in Milan è un appuntamento itinerante che origina in Italia, ma che proseguirà in altri posti come un viaggio… IL VIAGGIO di Augusto Meneses Miniaty.
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